Il titolo non è un’esagerazione: i funnel sono morti. Da qualche mese mi sono dedicato a studiare il mondo dei prodotti tech e SAAS (es. Dropbox, Uber, Airbnb). Mi hanno sempre affascinato e volevo capire meglio quali fossero le strategie di crescita e marketing più adatte a questo settore particolare.
Dopo poco ho compreso che l’approccio a funnel non è più adatto all’ecosistema attuale. Sono stati sostituiti da quelli che vengono chiamati “growth loops”, un nuovo (non così nuovo all’estero) modo di pensare alla crescita, che considera prodotto, canali di acquisizione e monetizzazione come parti di un unico sistema interconnesso.
Questo è il primo di una serie di tre articoli che rappresentano il mio goffo tentativo di riassumere ciò che ho imparato, cercando di spiegarlo nel modo più semplice possibile.
Come primo step ti spiegherò perché il classico framework a funnel non è più la scelta ottimale su cui sviluppare i processi e le attività di un’azienda tech.
I canali di acquisizione sono più costosi che mai:
E questo senza contare l’aumento dei costi variabili e fissi a cui stiamo assistendo di recente (pensa solo all’energia elettrica o al gas). In sostanza c’è più competizione, aumentano i costi e il contesto globale non aiuta. I CAC di qualche anno fa non sono più realistici. Se ti ricordi ho già affrontato questo discorso parlando di CLV.
Anche i nuovi canali di acquisizione che emergono (es. TikTok) o le nuove tattiche hanno successo sperimentano un ciclo di vita molto più breve rispetto al passato. La competizione rende nuovi canali e tattiche meno difendibili con i costi che tendono ad alzarsi molto velocemente.
Le aziende tech devono quindi non è essere solo veloci, ma proprio fulminee nel saper cogliere le occasioni e virare rotta.
A questo si somma una disponibilità di big data che non si era mai vista prima. Qui sotto trovi un censimento parziale dei player che offrono servizi e tool di data science e analysis.
Impressionante.
Però, come dice la nonna, “il troppo stroppa” e non sempre i team sono in grado di sfruttare a pieno la mole di dati a solo disposizione. Il rischio è quello di essere paralizzati dalla quantità di informazioni senza riuscire a porsi le domande giuste.
Per essere efficienti i team di Prodotto, Marketing, Growth e Sales non possono più guardare solo al loro orticello. L’esperienza stessa dell’utente è ormai difficilmente traducibile in modo lineare.
Pensa a prodotti come Slack:
Vedi anche tu come i dati, la tecnologia e il prodotto svolgano un ruolo molto più importante nel raggiungimento dei risultati di acquisizione, fidelizzazione e monetizzazione rispetto al passato. I confini tra queste aree funzionali si sono sfumati e non è più possibile ragionare per silos.
Ma non voglio bruciare le tappe. Vado con ordine.
Prima di dire che qualcosa è morto, mi sembra doveroso quantomeno introdurne il concetto. Se sei qui probabilmente non ha senso che ti spieghi il concetto di funnel marketing, ti è già familiare.
Forse però non sai che per prodotti software, da ormai anni a questa parte, c’è un particolare funnel che è diventato il framework standard che guida la creazione di KPI, i ragionamenti strategici e le metriche da monitorare: il funnel AARRR.
Ecco da quali fasi si compone:
Il funnel descritto come vedi è abbastanza standard e copre tutte le fasi necessarie ad accompagnare l’utente dalla consapevolezza del prodotto fino alla conversione e all’advocacy.
Ragionare all’interno di un framework di questo tipo ha però diversi limiti che si sono resi sempre più evidenti negli ultimi anni, dove la linea di separazione tra i team di Growth, Prodotto, Marketing e Sales è sempre meno netta.
Ecco quali sono i principali limiti di lavorare con un modello a funnel di questo tipo:
In sintesi, i funnel AARRR non sono più attuali perché creano silos strategici e funzionali, operano in una sola direzione e non tengono conto dell’effetto compound.
La crescita di un prodotto sul lungo periodo non può essere guidata da modelli di crescita lineare. Serve passare a un modello che preveda una crescita composta (compound growth per dirla all’inglese che fa sempre figo).
Un po’ come nel mondo degli investimenti, i PAC funzionano sul lungo periodo perché reinvestono i guadagni generati. Allo stesso modo un modello di business per poter crescere in maniera esponenziale deve ragionare in modo tale da sfruttare al massimo le coorti di utenti già convertiti per generarne altre.
In conclusione, i funnel AARRR portano a operare all’interno di un framework e di una struttura logica non adeguati a risolvere i problemi di crescita delle aziende tech attuali.
Questo conduce a problemi di tipo:
Trovare un nuovo framework di lavoro che armonizzi acquisition, retention e monetizzazione è fondamentale. Entrano quindi in gioco i growth loops che saranno l’argomento dell’articolo della prossima settimana.
Nel frattempo se hai domande, dubbi o non sei d’accordo su qualche punto scrivimi pure su LinkedIn, mi fa sempre piacere avere altri punti di vista.
Sei arrivato fin qui quindi probabilmente questi argomenti ti interessano. Iscriviti alla newsletter qui sotto per non perderti i prossimi articoli in cui ti spiegherò in dettaglio cosa sono i growth loops e perché il Product-Channel fit è ormai imprescindibile.
Alla prossima!
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